giovedì 23 febbraio 2012

"BASKET IN CARROZZINA"


Cenni storici



Il basket in carrozzina nasce dopo la Seconda Guerra Mondiale negli Ospedali Militari americani.Nel 1945 a Corona Naval Station in California, venne disputato il primo incontro. Nel 1949, nello stato dell' Illinois, fu indetto il 1° torneo del N.W.B.A. ( National Wheelchair Basket Association ), vinto dalla squadra " Kansas City Pioneers ". In Europa il basket in carrozzina , arrivò grazie al dr. Ludving Guttmann (medico dell’ospedale di Stoke Mandeville in Inghilterra ) che ideò e organizzo i giochi per disabili di Stoke Mandeville. La pallacanestro in carrozzina fa il suo esordio nei  giochi di Stoke Mandeville nel 1958 e gli incontri furono affidati ad arbitri ufficiali .

Il torneo di basket in carrozzina comprendeva due distinti campionati , uno riservato ai paraplegici-polio con lesioni complete e l’altro ai paraplegici-polio con lesioni incomplete. In Italia , il primo esempio di basket in carrozzina trova riscontro nell'attività del Centro Paraplegici di Ostia. Antonio Maglio fu vicedirettore nonché primario della Struttore che, presto, divenne famosa in tutto il Paese e all’estero.
 

Egli fece esattamente quello che Ludwig Guttmann praticava a Stoke Mandeville ma ampliò notevolmente i programmi moltiplicando le attività fisiche attraverso numerose discipline sportive e utilizzando lo spirito agonistico quale sprone a reagire e ritrovare se stessi e le proprie abilità: nuoto, pallacanestro, tennistavolo, getto del peso, lancio del giavellotto, tiro con l’arco, scherma e corsa in carrozzina. 


Il Gioco



La pallacanestro in carrozzina rappresenta la massima espressione del recupero fisico di un portatore di handicap perchè consente al giocatore di esprimersi in azioni spettacolari di gioco veloci e fantasiose, identiche a quelle che si possono ammirare nella pallacanestro giocata da normodotati.  Le strutture tecniche per il gioco, il campo e le sue dimensioni, l'altezza dei canestri e quasi tutte le regole sono tali e quali alla pallacanestro in piedi.  Un diversamente abile in carrozzina può raggiungere gli stessi automatismi nei fondamentali individuali e di squadra di un giocatore in piedi, le stesse esecuzioni e le medesime percentuali di realizzazione nei tiri. La grossa difficoltà da superare è rappresentata dal mezzo meccanico che deve diventare uno strumento vantaggioso e non solo un peso da spostare per il campo. Per giocare a basket in carrozzina ogni giocatore deve essere in possesso di un cartellino di classificazione emesso da una Commissione di classificatori. Questo cartellino contiene i seguenti dati: cognome e nome; data di nascita; disabilità; punteggio; assetto del giocatore durante il gioco (esempio: spondine, strap, etc); eventuali Abbattimenti.

Pertanto chi non dovesse essere in possesso di tale documentazione non potrà sedere in panchina e partecipare alla gara. Il Classificatore al tavolo del segnapunti ha la responsabilità di determinare la validità del cartellino e la correttezza del punteggio del giocatore. Il punteggio di ogni singolo atleta può variare durante il torneo fino alla fase dei Play-off.  In Italia durante una gara, in nessun momento, una squadra deve avere in campo giocatori la cui somma totale dei punteggi sia superiore a 14,5. Se, in un qualsiasi momento della gara, una squadra supera il limite di 14,5 punti, il primo arbitro deve fischiare un fallo tecnico all’allenatore facendo correggere contestualmente la formazione in campo.

Le società possono tesserare anche i giocatori  normodotati  che giocano con un punteggio di cinque (5) punti, sia esso uomo o donna.

Regole



Non esistono sostanziali differenze di regolamento rispetto al basket per normodotati; sono previste però delle infrazioni particolari: non è consentito sollevarsi dal sedile della carrozzina (è considerato un fallo tecnico), avanzare con la palla senza palleggiare dopo due spinte, sollevare da terra contemporaneamente le due ruote posteriori con la palla in mano.



CAPACITA' MOTORIE

A partire dagli schemi motori di base e posturali si sviluppano, si possono educare ed affinare le capacità motorie.
Esistono molte classificazioni relative alle capacità motorie, per un istruttore di minibasket è utli seguire questa suddivisione:

  • CAPACITA' CONDIZIONALI si suddividono in capacità forza, di resistenza e di rapidità (di reazione, dei singoli movimenti, massima frequenza dei movimenti)
  • CAPACITA' COORDINATIVE si suddividono in capacità di apprendimento motorio, di adattament, di trasformazione motoria, di controllo motorio, di coordinazione, di anticipazione o scelta.
  • MOBILITA' ARTICOLARE  è la capacità di eseguire movimenti con grande ampiezza articolare.
Il periodo di vita - 6-11 anni - è un' "età d'oro" per quanto riguarda le potenzialità di strutturazione e sviluppo di molte delle capacità motorie, nonchè di consolidamento degli schemi motori di base.

Nel periodo della fanciullezza è importante che gli interventi siano mirati principalmente all'educazione e allo sviluppo delle capacità coordinative e della capacità di mobilità articolare, nonchè alla strutturazione delle capacità condizionali nel rispetto dei diversi ritmi di apprendimento e di carico individuali.

ARTICOLO 16-10-2003 "Ministero della salute"


"Dai dati provenienti dalla “Relazione sullo stato sanitario del Paese 2001-2002” riguardanti l’attività fisica emerge un preoccupante andamento: aumenta il numero dei sedentari e tale fenomeno assume particolare rilievo nelle fasce di età giovanile.
E ‘ stata documentata una spiccata riduzione dei numero di ragazzi praticanti un’attività sportiva e tra i giovani di 18-19 anni, la quota di persone completamente inattive, pari a 18,1% nel 1997, ha raggiunto il 24,3% nel 2001.
Anche nella fascia di età tra i 6 e i 10 anni aumentano i comportamenti sedentari, più di un bambino su 5, pari al 21,6%, non svolge alcuna attività fisica nel tempo libero, nel 1997 la percentuale era del 17,1%.
Con l’aumentare dell’età e del grado di scolarità diminuisce la percentuale di sportivi abituali a tal punto che solo il 29% tra i 35 e i 44 anni si muove regolarmente.
Eppure adolescenti e giovani adulti sia maschi che femmine potrebbero ottenere grandi benefici dalla pratica regolare di un’attività che non necessariamente deve essere troppo intensa.

Con almeno 15-20 minuti di una vigorosa attività tipo corsa o altro sport aerobico al giorno, i bambini e ragazzi riescono a:

  • mantenere sani ed efficienti il tessuto osseo e le articolazioni
  • costruire delle buone masse muscolari
  • ridurre il grasso corporeo
  • mantenere un buon peso
  • prevenire lo sviluppo di pressione alta e aiutare la diminuzione della pressione negli adolescenti con ipertensione
  • migliorare le capacità di apprendimento.

Quest’ultimo punto è emerso in uno studio che mostra la correlazione tra sport e l’apprendimento. I risultati finali della ricerca hanno palesato che bambini che svolgono, oltre all’attività intellettuale, anche quella fisica hanno lo stesso rendimento scolastico dei bambini che hanno studiato un’ora in più, evidenziando una maggior capacità di apprendimento in alcune particolari discipline come, ad esempio, la matematica.

L’attività motoria assume, inoltre, un ruolo decisivo sia come canale di sfogo della naturale esuberanza, sia come formazione e educazione generale, migliorando l’adattabilità del ragazzo agli impegni quotidiani, consentendo un buon controllo emotivo, una migliore autostima e aumentando la capacità di socializzazione.
Se a tutto ciò si aggiunge l’efficacia indiscussa di un’attività sportiva sulla salute fisica, è chiaro che lo sport risulta utile sin dai primi anni d’età.


Il tradizionale nemico dello sport e fautore di sovrappeso e obesità per i ragazzi di tutto il mondo è il tempo passato davanti alla televisione. Secondo i dati della National Survey, i ragazzi che passano più di quattro ore davanti alla televisione hanno un peso corporeo molto più alto rispetto ai coetanei che restano davanti al video meno di due ore.
Uno studio americano ha cercato una soluzione al “problema televisione”, tramite l’introduzione di un programma di attività fisica e dieta, ottenendo buoni risultati.
Quindi lo sport come chiave per uscire di casa e limitare, quindi, il tempo passato ai videogiochi e alla televisione."

LA FANTASIA MOTORIA

Vi sono bambini che possidedono molta creaticità che li porta a produrre azioni con un alto grado di originalità e imprevedibilità e bambini che ne possiedono meno.
L'istruttore può educare alla creatività offrendo ai bambini il numero maggiore possibile di esperienze motorie, creando situazioni di gioco "flessibili" non rigidamente strutturate e sopratutto aiutando i bambini ad acquisire progressivamente una buone fiducia nelle proprie possibilità (processo di securizzazione). Per potr essere creativi non bisogna temere l'errore e di conseguenza il rimprovero dell'adulto di riferimento, se il bambino teme di sbagliare o di essere giudicato punterà a sbagliare il meno possibile, ricercando sempre la soluzione meno rischiosa, la più semplice e banale.
Una programmazione tecnico - didattica troppo rigida inibisce la creatività. La fantasia motoria è il compleso delle caratteristiche intellettive, motorie e sportive, che permettono al bambino di:

  • risolvere in modo originale e creativo un problema motorio
  • variare, ristrutturare e riprodurre continuamente nuovi gesti ed azioni motorie
PIU' CREATIVITA' E FANTASIA POSSIEDE IL BAMBINO, MEGLIO GIOCA (CAPACITA' DI GIOCO). 

mercoledì 22 febbraio 2012


Chi ha talento????
Colui che possiede un talento sportivo, possiede in misura superiore alla media una predisposizione a compiere prestazioni sportive.
E' dotato di ottimi prerequisiti fisici e motivazionali; nel minibasket il bambino di talento si riconosce dopo poche lezioni, è colui che "riesce a fare delle cose" che nessuno gli ha insegnato, conosce bene il proprio corpo, si sa orientare nello spazioe e nel tempo, corre più rapidamente degli altri, "inventa! palleggi, passaggi, tiri differenti dal solito, salta di più, ruba più palloni, a volte si estranea dal gioco, per poi riapparire magari intercettando un pallone ed andadndo a canestro.

COME E' NATO IL BASKET E LA SUA EVOLUZIONE IN ITALIA


La storia:

La Pallacanestro o, meglio, basket, uno degli sport più popolari e diffusi nel mondo, ha, a differenza di altri sport noti e blasonati, un’origine e un inventore certi.
Si narra infatti che JAMES NAISMITH, nato il 6 november 1861 in Almonte, Ontario, Canada, professore di educazione fisica presso lo Springfield College (Massachusset), intorno all’anno 1891, abbia inventato per i propri scolari, un gioco da praticarsi al caldo di una palestra.
Da quanto sappiamo, il nostro Professore cercava di inventare un gioco di squadra che movimentasse le giornate noiose passate in palestra a lavorare con gli attrezzi ginnici tradizionali.
Con grande solerzia, nel corso dei suoi studi, redigeva appunti su appunti su fogli di carta che poi sistematicamente appallottolava insoddisfatto.  Sembra che dal gesto di gettarli in un cestino ebbe l’intuizione: due squadre opposte, due cesti appesi al muro della palestra; rimaneva solo di fare centro senza farsi male. A tale scopo introduceva 13 regole fondamentali che fondarono la base del gioco che oggi conosciamo.
Anche se la pallacanestro si cominciò a diffondere in Italia dopo l’arrivo delle truppe di liberazione nella seconda guerra mondiale, il primo campionato Italiano datava 1920 e nel 1921 nasce la Federazione Italiana Pallacanestro.

Come nasce e come si evolve il basket in Italia:

In Italia si gioca al basket dal 1907 con la traduzione delle regole del gioco ad opera di Ida Nomi della Federginnastica con il nome di "Palla al cesto". Nel 1920, lo sport venne ammesso ad nella Federginnastica, e nel 1922 venne approvato lo statuto costitutivo della Federazione Italiana Basket-Ball. Nel 1930 la Federazione, affrancatasi dalla Federginnastica, venne riconosciuta dal CONI e si trasferì a Roma sempre nell'ambito della Federginnastica, e divenne autonoma nel 1931. Nel 1932, venne costituita a Roma la Federazione Internazionale (AIBA). Negli anni Trenta quindi divenne sport con diffusione nazionale.
Adolfo Bogoncelli nel 1936 fondò la Pallacanestro Olimpia, con la sponsorizzazione del marchio Borletti. Diventarono famosi, giocatori come Castelli, Paganelli e Canetta, e dieci anni dopo esordì un altro campione Cesare Rubini. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Virtus Bologna diventa la protagonista del basket italiano. Squadra già fondata nel 1922, vinse il suo primo scudetto nel 1946, contrastata solo dall'Olimpia Milano. E per vari anni lo scudetto fu solo di queste due squadre. Negli anni Sessanta esordisce l’Ignis Varese Una piccola cittadina lombarda a nord di Milano vinse lo scudetto e nei Campionati 1962 e 1963 Milano, che in quel periodo era sponsorizzata dalla Simmenthal, ottenne la rivincita, ma il Varese rivinse nel 1964. i tre scudetti consecutivi della Simmenthal consacrarono la squadra milanese nell'Olimpo del Basket. La squadra che nel 1966 vinse anche la Coppa dei Campioni aveva giocatori come Riminucci e Bill Bradley, campione dell'Nba americana che per un anno aveva deciso di giocare in Italia. Dieci anni dopo la pallacanestro è uno sport di grande diffusione e la squadra del Varese diventa la protagonista assoluta. Vinse sette scudetti e cinque Coppe dei Campioni. Nel1966 esordisce Dino Meneghin, il più grande giocatore italiano di tutti i tempi, Insieme a lui nella Ignis gioca il messicano Manuel Raga Navarro, Nel 1972 arrivò il famoso Bob Morse, campione indiscusso. Nel 1976 lo scudetto tornò a Bologna dopo 21 anni. Il primo campionato degli anni Ottanta fu vinto dalla Squibb Cantù Il 1983 è l'anno del Bancoroma. con Valerio Bianchini che vinse a Milano.  Nell’anno successivo la squadra conquistava la prestigiosa Coppa Intercontinentale. La Granarolo Bologna vinse invece il campionato del 1984, chiudendo il ciclo della squadra vittoriosa negli anni Settanta.
Successivamente Milano e Pesaro furono le protagoniste indiscusse, negli anni Ottanta. Nella squadra milanese c’erano giocatori come Bob McAdoo, Joe Barry Carroll e Russ Shoene, insieme a Roberto Premier e Dino Meneghin. Nel 1987 la Tracer si aggiudicò il Grande Slam del basket, la Coppa Italia e Coppa dei Campioni. Mentrela Scavolini Pesaro, vinse gli scudetti 1988 e 1990.
Dopo lo scudetto di Pesaro, nel 1991 si impose la Phonola Caserta di Nando Gentile e Vincenzo Esposito, vittoria importante, che per la prima volta consegnò il campionato di basket a una squadra del Sud Italia. L'anno successivo trionfò la  Benetton Treviso.
Negli anni Novanta nel campionato italiano la squadra di Bologna, dal 1993 al 1995 si aggiudicò tre scudetti consecutivi.
Successivamente, altre quattro edizioni del Campionato Italiano di Basket sono state ancora caratterizzate dal dominio bolognese. Se escludiamo lo scudetto di Varese del 1999, gli altri tre sono rimasti al Bologna. Nel 2000 si afferma anche la Fortitudo Bologna. Forti investimenti delle due formazioni bolognesi hanno messo in crisi le vecchie grandi squadre del campionato italiano. Nelle stagioni 2001/2002 e 2002/2003, i bolognesi della Skipper hanno dovuto cedere in finale alla squadra di Treviso.

MECCANISMI DI ELABORAZIONE DEL CERVELLO PER REALIZZARE UN'AZIONE

Percepire: ricevere e riconoscere le informazioni che raggiungono il cervello attraverso i canali percettivi.
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Elaborare: analizzare, confrontare, associare, sintetizzare, scegliere le informazioni necessarie agli schemi d'azione più adatti ad affrontare le situazioni.
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Progettare: coordinare e stimolare gli elementi necessari all'azione.
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AZIONE




L'azione realizzata,a sua volta, produce delle informazioni di ritorno (feedeback) che producono ulteriori risposte.